Beat It!

E l'italiano?


La musica italiana non è molto gettonata dagli Hipster, ma possiamo comunque dire che il genere meno disprezzato è l'Indie (ricordiamo che esso deriva dal termine "indipendente"): qualcosa di alternativo e diverso, qualcosa che "ai più" è sconosciuto.

Cassetta musicale vintage, simbolo (con baffi e occhiali) hipster

https://www.youtube.com/watch?v=0DOo2qvEiUU



Lost Songs, the 2000's

Col passare degli anni, gli Hipster hanno sempre avuto come idea base quella di apprezzare canzoni troppo particolari e troppo di nicchia per il resto della società in cui si trovano. La regola quindi è quella di ricercare canzoni che non conosce nessuno, canzoni dimenticate, che spaziano dal vintage e futurismo, inseguendo ora il romantico, poi il folk, prima il naif e poi il l’indie o il grunge. Il tutto centrifugato in un miscuglio di stili e attitudini.


Hipster portatore di uno stereo, si sottolina il vintage ed il particolare

Ecco qualche tipico pezzo:
https://www.youtube.com/watch?v=TM6TCGltfHM


                                          Bebop, the '40s                                                    
Il primo genere a cui gli Hipster si sono affezionati è stato, negli anni ’40, il  bebop: un jazz primitivo, una ribellione da parte di musicisti afroamericani ai rigidi arrangiamenti delle  big band, per esprimersi più liberamente e manifestare il loro disaccordo con quel mondo ipocritamente sorridente. I giovani Hipster volevano imitare questo stile di vita, andando sempre alla ricerca del diverso, delle particolarità, del “non-comune”. Il primo genere a cui gli Hipster si sono affezionati è stato, negli anni ’40, il  bebop: un jazz primitivo, una ribellione da parte di musicisti afroamericani ai rigidi arrangiamenti delle big band, per esprimersi più liberamente e manifestare il loro disaccordo con quel mondo ipocritamente sorridente. I giovani Hipster volevano imitare questo stile di vita, andando sempre alla ricerca del diverso, delle particolarità, del “non-comune”. 


Vinili vintage, simbolo musicale principale hipster  
 
Qualche chicca jazz amata dagli hipster degli anni '40:

                                                      
                                   Jack Kerouac

Il movimento portante degli hipster nasce da un gruppo di scrittori americani e viene alla ribalta nel 1950: gli elementi centrali della cultura "Beat" consistono nel rifiuto di norme imposte, le innovazioni nello stile, la sperimentazione delle droghe, la sessualità alternativa, l'interesse per la religione orientale, un rifiuto del materialismo, e rappresentazioni esplicite e crude della condizione umana. 


Il portavoce di questa ideologia di pensiero è  Jack Kerouac, scrittore e poeta statunitense, che con la sua famosa opera "On the Road" ha dato voce a tutti gli hipster degli anni '50 e non solo. 


                                  Immagine raffigurante l'avventura con una citazione di Jack Kerouac                                  

Il romanzo si basa sulla narrazione fatta dal protagonista Sal Paradise, pseudonimo di Jack Kerouac, di una serie di viaggi in automobile negli Stati Uniti (i quali in realtà sono sette anni di viaggi realmente effettuati da Kerouac in compagnia di altri amici), che rappresenta lo spostamento alla ricerca di se stessi e dell'avventura, del mistero. Particolare importanza viene data all'utilizzo di droghe, sopratutto dell'alcool, per colmare quell'angoscia esistenziale tipica di questi ragazzi anticonformisti e sempre in netto contrasto con la vita borghese. Essi hanno interesse per una vita intensa, per innumerevoli esperienze caratterizzate dal brivido del sesso, dalla musica jazz, dall'effetto dell' alcool e della benzedrinaSperimentano tutto ciò che è nuovo e proibito, conducendo una vita da nomade, senza regole e senza legami.

"Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati"
"Dove andiamo?"
"Non lo so, ma dobbiamo andare." - On the Road





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