17 maggio 2016

L'hipster come la quintessenza del consumatore moderno

            Scatto finalizzato al servizio fotografico per "The Hipster in the mirror", di Mark Greif.


Il più lucido e attento studioso dell’hipsteria è il critico letterario americano Mark Greif, professore associato della New School University di New York (che ha scritto diversi articoli per il New York Times, tra i quali “The hipster in the mirror”), il quale considera gli hipster come la quintessenza del consumatore moderno. Vediamo insieme il perché.
Mark nel suo articolo parla del mito dell’hipster ovvero che non c’è definizione per lui. Cerca quindi di "catalogarlo" come una subcultura di uomini e donne tipicamente ventitrentenni che danno molto valore al pensiero indipendente, alla controcultura, alla politica progressista, apprezzano l’arte e l’indie-rock, la creatività e l’intelligenza.  

Rifiutano l’ignoranza culturale dei consumatori mainstream, e vestono abiti vintage raffinati, oppure jeans stretti e vecchie sneakers, occhiali con la montatura spessa. Sia gli uomini che le donne hanno tagli di capelli simili, un po’ androgini e dal taglio asimmetrico: questi stili sono associati ai barbieri creativi dei centri urbani, di solito troppo estremi per il consumatore mainstream. Sono inoltre riconosciuti come quelli che si attribuiscono il merito di aver scoperto una nuova tendenza culturale per primi e il loro orgoglio proviene dal saper decidere cosa è cool in anticipo sul resto della società.

E tu, sai decidere quali saranno le mode del futuro?

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